Qualcosa di me
Chi sono
La prima volta
Che mi piacevano le storie degli altri lo capii da piccola, in seconda elementare, quando mio padre – fotografo per hobby – mi portò sul versante pisano del Monte Serra, sul luogo di un disastro aereo successo da poco. Il 3 marzo 1977 Un Hercules C130 dell’Aerobrigata dell’Aeronautica Militare si schiantò sulla cresta del monte. Le foto in bianco e nero del mio babbo, i resti dell’aereo nel bosco, le stradine per salire sul monte e una notizia di cronaca nera di cui parlavano anche giornali e televisioni: la mia curiosità nell’osservare i fatti e le persone, la necessità di raccontare le storie e di fermarle con le parole germogliarono proprio in quei momenti.
Le radici
Sono nata in provincia di Pisa un pomeriggio di gennaio e cresciuta in una famiglia in cui si è sempre stati comodi e dove il concetto di radici si è respirato ogni giorno fra persone misurate, garbate e appassionate. Quello che so sulle relazioni – dagli affetti alle amicizie ai legàmi di qualsiasi natura – l’ho imparato da loro. Ed è il patrimonio tra i più ricchi che potevano donarmi.

Il primo racconto
Lettura e scrittura sono passioni e compagne, da sempre. La stesura del primo racconto con una storia tutta di fantasia succede a diciott’anni, la protagonista è una giovane donna di nome Elena e le sue vicende stanno su un quadernetto con la copertina di Snoopy. Ancora non lo sapevo, eppure quell’immagine del cagnolino che scrive a macchina conteneva gli strumenti fondamentali della mia vita lavorativa che sarebbe cominciata poco più avanti.
Il lavoro al giornale
Iniziai a lavorare come impiegata al quotidiano Il Tirreno e subito m’innamorai della vita di redazione. Cominciai a scrivere articoli miei di cronaca locale e presto ottenni sempre più spazio. Con l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti decisi che avrei continuato a raccontare fatti e persone ma non sapevo che le esperienze nel mondo editoriale e della comunicazione sarebbero state ancora molte, significative e variegate: giornali, marketing, libri, formazione.
Le parole sono tra gli strumenti delle mie attività lavorative.
La narrativa
Pur praticando spesso la scrittura giornalistica, quella narrativa è venuta presto e sempre più di frequente a strizzarmi l’occhio.
Comincio i primi corsi fra narratologia e editing. Una pratica che ho seguito negli anni in ambienti diversi e con autori, editor e docenti di scrittura creativa e autobiografica.
Avvio la stesura del mio primo romanzo e sento che è una goduria pazzesca. Il testo definitivo ce l’ho nel giro di un paio d’anni. Nel 2010 esce “Sabato pomeriggio” pubblicato dalla casa editrice Edilet. E’ il mio primo libro.
Alternando esperienze professionali di marketing e comunicazione, con incontri fortunati di personaggi famosi da intervistare, ho continuato a curare la scrittura narrativa: ciò che non ha mai smesso di piacermi è raccontare la vita della gente comune, persone che per qualche ragione hanno una storia da tirare fuori, legami familiari, grandi cambiamenti, drammi, successi. Quelli erano e sono ancora i miei argomenti preferiti.
Ho scritto due romanzi gialli in cui la protagonista è la direttrice di un quotidiano: “Alzati e corri, direttora” (Mondadori, 2019) e “Il silenzio dell’erba” (Kobo Originals, 2021). Ho scritto un libro di narrativa sul tema delle donne tra famiglia e lavoro, s’intitola “Equilibriste” (AltreVoci, 2025).

Il primo racconto
Lettura e scrittura sono passioni e compagne, da sempre. La stesura del primo racconto con una storia tutta di fantasia succede a diciott’anni, la protagonista è una giovane donna di nome Elena e le sue vicende stanno su un quadernetto con la copertina di Snoopy. Ancora non lo sapevo, eppure quell’immagine del cagnolino che scrive a macchina conteneva gli strumenti fondamentali della mia vita lavorativa che sarebbe cominciata poco più avanti.
Il lavoro al giornale
Iniziai a lavorare come impiegata al quotidiano Il Tirreno e subito m’innamorai della vita di redazione. Cominciai a scrivere articoli miei di cronaca locale e presto ottenni sempre più spazio. Con l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti decisi che avrei continuato a raccontare fatti e persone ma non sapevo che le esperienze nel mondo editoriale e della comunicazione sarebbero state ancora molte, significative e variegate: giornali, marketing, libri, formazione.
Le parole sono tra gli strumenti delle mie attività lavorative.
La narrativa
Pur praticando spesso la scrittura giornalistica, quella narrativa è venuta presto e sempre più di frequente a strizzarmi l’occhio.
Comincio i primi corsi fra narratologia e editing. Una pratica che ho seguito negli anni in ambienti diversi e con autori, editor e docenti di scrittura creativa e autobiografica.
Avvio la stesura del mio primo romanzo e sento che è una goduria pazzesca. Il testo definitivo ce l’ho nel giro di un paio d’anni. Nel 2010 esce “Sabato pomeriggio” pubblicato dalla casa editrice Edilet. E’ il mio primo libro.
Alternando esperienze professionali di marketing e comunicazione, con incontri fortunati di personaggi famosi da intervistare, ho continuato a curare la scrittura narrativa: ciò che non ha mai smesso di piacermi è raccontare la vita della gente comune, persone che per qualche ragione hanno una storia da tirare fuori, legami familiari, grandi cambiamenti, drammi, successi. Quelli erano e sono ancora i miei argomenti preferiti.
Ho scritto due romanzi gialli in cui la protagonista è la direttrice di un quotidiano: “Alzati e corri, direttora” (Mondadori, 2019) e “Il silenzio dell’erba” (Kobo Originals, 2021). Ho scritto un libro di narrativa sul tema delle donne tra famiglia e lavoro, s’intitola “Equilibriste” (AltreVoci, 2025).

Formatrice
Mentre l’attività di autrice di narrativa ha per me uno spazio insostituibile che curo e frequento sempre di più, l’esperienza lavorativa più recente deriva dalla passione per la comunicazione. Con percorsi progettati e condotti a seconda degli obiettivi, trasferisco ad altri le mie conoscenze sperimentando metodi di buona comunicazione per aziende e organizzazioni. Far crescere la qualità delle relazioni lavorative da cui il business dipende è una sfida interessante.
Se vuoi saperne di più, vai alla pagina Corsi e Percorsi
Donne e lavoro
Un tema a me caro è quello delle donne tra vita e lavoro. Con ricerche, conferenze e attività di comunicazione è un argomento che continuo a studiare e a trattare con interesse. Ne scrivo e ne parlo in pubblico.
What else?
Collaboro a vari progetti formativi e di comunicazione. Sono stata relatrice in convegni e dibattiti per la promozione della cultura e su temi d’attualità e mi fa piacere quando m’invitano a intervenire.
Ho un marito e tre figli. L’altra femmina di casa ha il pelo lungo e quattro
zampe.
Sto scrivendo una nuova storia e poi c’è un progetto che per ora è solo un’idea. Per ora.

